«Nella scelta dei partner presto molta attenzione al fatto che non scendano a compromessi in materia di sicurezza»

Dr. Ragettli, quanto è digitalizzato – in una scala da 1 a 10 – il lavoro nel suo studio medico?

10, ovviamente! Lavoriamo in modo completamente digitale, perché sono contrario ai fogli sparsi e in disordine. Le poche cose che ancora arrivano sulla carta vengono immediatamente scansionate ed elaborate digitalmente.

Con l’avanzare della digitalizzazione crescono anche i rischi legati alla protezione e alla sicurezza dei dati. Come garantisce che i dati dei pazienti siano protetti in ogni momento nel suo studio?

Nella scelta dei partner presto molta attenzione al fatto che non scendano a compromessi in materia di sicurezza. amétiq, il nostro partner per il software dello studio medico, mi garantisce la sicurezza del proprio centro di calcolo e la dimostra attraverso certificazioni. Anche il label HIN mi offre la sicurezza e la fiducia che i dati sensibili siano sempre protetti.

In veste di medico, lei vuole potersi concentrare sul trattamento dei suoi pazienti. In quali aspetti le soluzioni digitali alleggeriscono il carico di lavoro suo e dei suoi collaboratori?

Esatto, l’aspetto principale per me risiede naturalmente nel trattamento dei miei pazienti. E per dedicare ai pazienti il tempo necessario abbiamo bisogno di lavorare in modo estremamente efficiente. Il software amétiq siMed del nostro studio medico ci aiuta in modo decisivo in tal senso. La maggior parte dei processi dello studio sono digitalizzati e semplificano in tal modo l’adempimento ai vari obblighi di documentazione, la fatturazione e anche la collaborazione tra medico e ASM. Proprio gli ASM ne apprezzano i vantaggi e non riuscirebbero più a immaginare diversamente l’attività quotidiana dello studio. Per quanto riguarda la digitalizzazione del mio studio medico, per me è molto importante avere il minor numero possibile di strumenti, fornitori e referenti diversi per le questioni informatiche. Il fatto che i diversi fornitori si confrontino e lavorino a stretto contatto per far interagire i loro software mi aiuta, perché così non devo coordinare io stesso i diversi partner e le diverse soluzioni. Dal mio punto di vista, con amétiq, AD Swiss e HIN questo funziona in modo ottimale. Mi permette di dedicarmi interamente al mio lavoro con i pazienti.

Quale integrazione al software del suo studio medico amétiq siMed già da alcuni mesi utilizzate il Collaboration Package. Quanto ne siete soddisfatti e per cosa lo utilizzate principalmente?

Il Collaboration Package rappresenta per noi un grande passo avanti. L’introduzione è andata molto bene, gli ASM e io ci siamo abituati rapidamente al flusso di lavoro e, ora, gli ASM si ribellerebbero se non fosse più disponibile. Tramite l’integrazione della casella di posta HIN nel software dello studio, quando arriva un referto tutto finisce direttamente al posto giusto. Sono così finiti i tempi del continuo «copia e incolla». Anche l’invio dei referti è molto più semplice: i referti in uscita e tutte le e-mail sono archiviati con precisione. Solo alle e-mail si deve ancora rispondere dal programma di posta elettronica.

Quali miglioramenti percepisce nell’attività quotidiana dello studio grazie all’uso del Collaboration Package?

L’efficienza è notevolmente aumentata grazie al processo continuo e trasparente. Tutti i dati sono facilmente reperibili, il che migliora la collaborazione tra medico e ASM.

Cosa di preciso semplifica l’impiego da parte vostra rendendolo più rapido e pratico?

È possibile allegare documenti in diversi formati a una HIN Mail direttamente dal software dello studio medico. Grazie all’autenticazione unica nel client HIN non è necessario alcun software aggiuntivo. Riconoscendo amétiq siMed automaticamente di quale paziente si tratti, i messaggi di posta sono assegnati in modo semplice e veloce al paziente in questione e si verifica in tal modo un minor numero di errori.

Che rilevanza ha per lei l’integrazione di HIN Mail nel Collaboration Package?

Il fatto che la casella di posta di HIN Mail sia integrata in amétiq siMed è già di per sé molto pratico. Posso così aprire e leggere le mail direttamente nel software dello studio, senza dover aprire il programma di posta elettronica. Ma non si tratta solo di una questione di semplicità, bensì anche di sicurezza. L’invio dei dati dei pazienti senza un indirizzo e-mail protetto per me è impensabile. Per questo l’integrazione di HIN Mail era per me un requisito fondamentale, perfettamente soddisfatto in amétiq siMed.

Molti medici inviano ancora referti e trasferimenti via fax. Come gestite nel frattempo i fax in entrata?

La maggior parte ci arriva già in formato digitale. Per i pochi fax che riceviamo, il nostro partner IT ci ha configurato un servizio di fax to mail. I fax in entrata vengono pertanto inviati direttamente al nostro account HIN e ora si possono gestire proprio come le e-mail nella posta in arrivo.

Come è andata con i cambiamenti tecnici o con l’estensione di amétiq siMed al Collaboration Package?

Molto rapidamente – sono bastati un paio di clic del mouse. amétiq ci ha fornito utili video che spiegano tutto alla perfezione. Ma, dato che comunque la maggior parte delle funzioni è intuitiva, siamo riusciti a iniziare direttamente e senza il supporto di specialisti IT.

Come è andato il passaggio a invio e ricezione tramite Collaboration Package nell’attività quotidiana dello studio?

In modo molto semplice. Il funzionamento è intuitivo e non vi è quasi bisogno di formazione. Anche gli ASM sono entusiasti e, come ho detto, si rivolterebbero se tornassimo indietro.