In qualità di medici, come comunicate con le vostre e i vostri pazienti? L’offerta di strumenti di comunicazione digitali sembra essere infinita. Ma si possono utilizzare efficacemente anche nella pratica?
Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2024 nella rivista Schweizerische Ärztezeitung.
In qualità di medici, come comunicate con le vostre e i vostri pazienti? L’offerta di strumenti di comunicazione digitali sembra essere infinita. Ma si possono utilizzare efficacemente anche nella pratica?
Recentemente ho avuto l’opportunità di partecipare a un corso di formazione sul tema dell’attuazione della Digital Health nella pratica. Ho potuto constatare ancora una volta quanto la comunicazione digitale sia ormai naturale, da quando i nostri smartphone sono diventati praticamente un’estensione del palmo della nostra mano. Il settore sanitario non fa eccezione. le pazienti e i pazienti si aspettano sempre più spesso di poter contattare il proprio medico per via digitale. Perché si presume che sia un modo veloce, semplice e che offra la flessibilità richiesta dagli stili di vita moderni.
Una grande responsabilità
Benché il progresso digitale offra indubbiamente dei vantaggi, non dobbiamo tuttavia perdere di vista i rischi che comporta per le professioniste e i professionisti della salute. La protezione dei dati e il segreto professionale sono non soltanto un dovere etico ma anche un requisito legale. Troppo spesso, però, le pazienti e i pazienti non sono consapevoli dei dati sensibili che scambiano tramite i canali digitali e di quanto sia importante proteggerli in modo adeguato. Ciò rende ancora più importante la formazione e l’obbligo di diligenza delle professioniste e dei professionisti della salute, affinché possano riconoscere i rischi e utilizzare gli strumenti corretti.
Non perdere la visione d’insieme
Quando si utilizzano strumenti di comunicazione digitale come le chat (WhatsApp, Telegram ecc.), le videoconferenze (Zoom, Teams ecc.) e i social network per comunicare con le pazienti e i pazienti, ciò comporta una serie di insidie: dalla scelta del server giusto all’identificazione degli utenti, fino all’archiviazione e alla crittografia dei dati. Il server è all’estero o in Svizzera? Quali dati vengono archiviati e come vengono protetti? L’elenco delle domande è lungo e le risposte sono spesso complesse. Mantenere una visione d’insieme di tutto ciò che deve essere considerato per comunicare in modo conforme alle norme in materia di protezione dei dati è impegnativo. Ma non impossibile.
Anche i metodi collaudati possono nascondere insidie
Anche la comunicazione con le pazienti e i pazienti tramite i canali di comunicazione quotidiani, come il telefono, gli SMS o l’intramontabile fax, comporta dei rischi. Sebbene siano ampiamente utilizzati negli studi medici, non offrono una protezione sufficiente per i dati sanitari sensibili. Le telefonate possono essere intercettate, gli SMS possono essere hackerati o inviati a destinatari errati e i fax possono rimanere nell’apparecchio ed essere accessibili a tutti. Lavorare con accortezza, telefonare in stanze chiuse e proteggere le apparecchiature dall’accesso di terzi è fondamentale anche nella quotidianità lavorativa dello studio medico.
Non arrendersi…
Esistono tuttavia anche alternative conformi che garantiscono la protezione dei dati. Le e-mail crittografate sono un modo per trasmettere informazioni sensibili in modo sicuro. Tuttavia, anche in questo caso si raccomanda cautela, poiché non tutti i metodi di crittografia offrono lo stesso livello di protezione. Una verifica accurata dell’identità è importante quanto una crittografia sicura. Questo è l’unico modo per garantire che il destinatario sia effettivamente autorizzato ad accedere ai dati personali della paziente o del paziente.
La sensibilizzazione e la formazione sono metà dell’opera
In definitiva, però, ciò che conta è che tutti i soggetti coinvolti siano consapevoli dei rischi e agiscano in modo responsabile. Anche la formazione e la formazione continua dei medici e del personale dei loro studi svolgono un ruolo essenziale. Non posso che raccomandare la formazione continua sulla trasformazione digitale: esistono offerte facilmente accessibili e noi di HIN le sosteniamo. Ne vale la pena, perché solo così possiamo garantire che il progresso digitale nel settore sanitario non vada a scapito della sicurezza.
Lucas Schult
Lucas Schult è Direttore Generale (CEO) di HIN. In questa sede scrive regolarmente in materia di sicurezza digitale.